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In primo piano, Vita Diocesana

Santa Messa concluderà Scuole Biblica e per i Ministeri

Per motivi d’ufficio legati ai primi impegni con Papa Leone XIV, il cardinale Victor Manuel Fernandez non potrà essere presente il 25 maggio prossimo per l’incontro di chiusura delle Scuole Diocesane Biblica e per i Ministeri previsto alle ore 16 quando avrebbe dovuto tenere una conferenza sul tema “Teologia, esperienza e missione”. Rimane, invece, confermata la Santa Messa alle ore 17 nella chiesa di San Benedetto per ringraziare coralmente il Signore per l’anno di formazione appena concluso. Un momento di preghiera e di comunione alla quale sono invitati sacerdoti, diaconi, religiosi, religiose e tutto il popolo di Dio. The post Santa Messa concluderà Scuole Biblica e per i Ministeri first appeared on Lamezia Nuova.

In primo piano, La Parola del Vescovo, Vita Diocesana

In Basilica Conflenti Giubileo diocesano dei Catechisti

Un pomeriggio di preghiera e comunione, quello passato insieme da circa 200 catechisti della Diocesi di Lamezia Terme, provenienti da 46 parrocchie, che hanno compiuto il loro pellegrinaggio giubilare presso la Basilica Santuario Maria SS. delle Grazie di Visora, in Conflenti. La maggior parte partiti con tre pullman da Lamezia Terme e molti altri dai paesi limitrofi a bordo delle proprie auto, si sono ritrovati tutti, in un pomeriggio piovoso, ad attraversare la porta di una delle chiese giubilari della Diocesi. Una meta scelta con cura, per consentire la partecipazione anche ai più lontani geograficamente, e che si è rivelata veramente benedetta. La pioggia battente all’arrivo, che ha impedito il pellegrinaggio a piedi fino alla porta, non ha però tolto solennità alla preghiera giubilare condotta da don Antonio Brando, direttore dell’Ufficio catechistico diocesano (Ucd), prima dell’inizio della Santa Messa. In questo contesto di preghiera, i catechisti si sono prestati alla simbolica dinamica di firmare con il proprio nome una tela bianca, che portava solo la scritta “Eccomi”, riempiendola di coloratissimi autografi. L’ingresso del vescovo, monsignor Serafino Parisi, e degli altri sacerdoti (don Adamo Castagnaro, rettore della basilica, don Marco Mastroianni, don Antonio Stranges) ha dato inizio ad una Santa Messa molto partecipata, nel corso della quale le parole dell’omelia di monsignor Parisi hanno tracciato linee guida molto particolari per la missione del catechista. Partendo dallo stupore per le letture particolarmente adatte al contesto di quel giorno, salmo compreso (“Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo”), ma, in realtà, lodando il Signore che sempre ci precede con la sua Parola, monsignor Parisi ha proseguito, basandosi sulle stesse, per evidenziare le caratteristiche che dovrebbe avere ogni catechista.  Ha iniziato con la capacità di riuscire a toccare il cuore di chi gli è affidato per la catechesi (essenzialmente, i piccoli, ma anche gli adulti cosiddetti “ricomincianti”), così come Gesù fece con San Paolo, come descritto, appunto, nella prima lettura (At 9,1-20), non limitandosi a distribuire solamente informazioni più o meno corrette su Gesù; ha proseguito con la capacità di far cambiare lo sguardo ai nostri ragazzi o adulti, trasformandolo in uno di fede, esattamente come successe a San Paolo, nel momento in cui i suoi occhi persero le squame, dopo essere stati accecati dall’incontro con  Gesù. La terza suggestione monsignor Parisi l’ha tratta dal cap. 6 del Vangelo di Giovanni (Gv 6,52-59), in cui si parla del pane di vita eterna, l’Eucarestia, “alimento che dà forza alla nostra vita, che ci mette tra noi in comunione, che ci lega, perché tra di noi che mangiamo quella carne c’è lo stesso legame che appartiene alla Trinità di Dio”. La Parola e anche l’Eucarestia, allora, “diventano segno delle relazioni possibili tra noi, relazioni di persone riconciliate, serene e capaci, perché si nutrono della stessa carne, di vivere nella loro vita il riflesso della comunione che è nella vita stessa di Dio”. Dunque, parole importanti, quelle del vescovo, ma anche benauguranti e ricche di speranza: ha sottolineato l’importanza di non scoraggiarsi se apparentemente non si ottengono risultati; alla fine, ogni ragazzo, toccato nel cuore e trasformato nello sguardo potrebbe evolversi, come dice San Paolo di sé stesso, “da persecutore ad apostolo delle genti”. E ancora, l’importanza, di fronte a questo programma così impegnativo, di ricordarsi che “il Signore ci darà la forza di accettare questa consegna nella disponibilità a compiere la sua volontà”, e soprattutto la necessità di essere empatici nel costruire rapporti di vera fiducia  e conoscenza, soprattutto con i bambini e i ragazzi apparentemente più problematici, da non liquidare sbrigativamente con “formule da cartella clinica: noi non dobbiamo curare la malattia, ma accarezzare la persona, con quel modo tenero di Dio che cambia il cuore e dà uno sguardo rinnovato”. Il vescovo ha quindi toccato ancora una volta il tema della inclusione delle persone con disabilità, uno degli impegni principali del suo episcopato, soprattutto nella imminente preparazione e realizzazione delle attività estive. Ha, infine, concluso con una preghiera: “In questo momento giubilare chiedo al Signore di dare ad ognuno di voi, con tutti gli strumenti adeguati, la capacità di leggere la storia dell’altro, perché il Signore vi possa operare con la forza della sua parola, nutrimento della nostra vita”. I canti del coro di Conflenti hanno sottolineato magistralmente i vari momenti della liturgia, accentuandone la sacralità, mentre foto ricordo finali tra gruppi di catechisti di parrocchie e vicarie diverse hanno riportato un’atmosfera informale e rilassata, presupposto di nuovi rapporti e collaborazioni future, che era ciò che auspicava l’Ucd, proponendo un pellegrinaggio giubilare così strutturato.    Equipe Ufficio Catechistico Diocesano The post In Basilica Conflenti Giubileo diocesano dei Catechisti first appeared on Lamezia Nuova.

In primo piano, Vita Diocesana

Festa Santa Rita; il 13 maggio al via Novenario in chiesa Santa Maria Maggiore

“Dentro i sentieri della speranza…per un cammino di comunione”. Questo il messaggio che farà da filo conduttore al novenario di preparazione per la Festa di Santa Rita che, in programma nella chiesa Santa Maria Maggiore, prenderà il via il prossimo 13 maggio e si concluderà il 22 maggio alle 20.30, giorno della festa della santa da Cascia, con la Santa Messa officiata sulla gradinata dal vescovo, monsignor Serafino Parisi. Per tutta la durata del Novenario, quest’anno, i predicatori della Santa Messa delle ore 19 saranno i formatori del Pontificio Seminario Teologico “San Pio X” di Catanzaro che si alterneranno nelle celebrazioni offrendo ogni sera uno spunto diverso di riflessione ai fedeli accompagnandoli in un cammino che avrà come punto di riferimento l’anno giubilare che la Chiesa sta vivendo in questi giorni: “A noi, discepoli del Signore – è questa la frase, tratta dall’omelia di Papa Francesco in occasione dell’apertura della Porta Santa del 24 dicembre scorso, scelta dal parroco, don Leonardo Diaco, come ispirazione per la preparazione alla Festa – , è chiesto di ritrovare in Lui la nostra speranza più grande, per poi portarla senza ritardi, come pellegrini di luce nelle tenebre del mondo. Questo è il Giubileo, questo è il tempo della speranza! A noi il dono e l’impegno di portare speranza là dov’è stata perduta: dove la vita è ferita, nelle attese tradite, nei sogni infranti, nei fallimenti che frantumano il cuore; nella stanchezza di chi non ce la fa più, nella solitudine amara di chi si sente sconfitto, nella sofferenza che scava l’anima. Portare speranza lì, seminare speranza li!”. Il programma religioso, ogni giorno prevede una Santa Messa alle ore 10.30 seguita dall’Adorazione Eucaristica e dal Rosario Ritano e alle ore 12 dalla recita della Supplica. La sera alle ore 18 ci sarà la recita dei Vespri seguita dal Rosario Mariano/Novena, canto del Responsorio ed alle 19 la Santa Messa. Il 21 maggio, in aggiunta, alle ore 24 è prevista la Liturgia del Transito e la Santa Messa. Il 22 maggio, giorno dedicato alla Festa di Santa Rita, al mattino è prevista la celebrazione di tre Messe (8; 9.30; 11) con la recita della Supplica alle ore 12. La sera, la santa Messa alle ore 18 sarà presieduta da don Marco Mastroianni (docente), seguita dalla processione con inizio alle ore 19 che sarà conclusa dalla Celebrazione Eucaristica presieduta dal Vescovo. Nei giorni 21 e 22 si potranno lucrare le indulgenze secondo le condizioni previste e durante tutte le celebrazioni del 22 maggio vi sarà la benedizione delle rose e delle bambine vestite da Santa Rita. Nel corso del Novenario, ci saranno anche altri appuntamenti religiosi come, ad esempio, le benedizioni delle mamme, delle donne in attesa, dei bambini; le Sante Messe per i defunti, per i giovani defunti e per i defunti di quest’anno; il rinnovo delle promesse matrimoniali…   Saveria Maria Gigliotti   The post Festa Santa Rita; il 13 maggio al via Novenario in chiesa Santa Maria Maggiore first appeared on Lamezia Nuova.

Chiesa, In primo piano

Il cardinale Prevost è il nuovo Papa, ha scelto il nome di Leone XIV

“Annuntio vobis gaudium magnum; habemus Papam: Eminentissimum ac Reverendissimum Dominum, Dominum Robertum Franciscum Sanctae Romanae Ecclesiae Cardinalem Prevost qui sibi nomen imposuit Leonem Deciumun Quartum”. Con queste parole il cardinale protodiacono, Dominique Mamberti, ha annunciato il nome del 267° Pontefice, eletto alle 18.07 al quarto scrutinio durante il 76° Conclave – il più affollato della Chiesa – da 133 cardinali elettori riuniti da ieri pomeriggio in Conclave nella Cappella Sistina. AgenSir The post Il cardinale Prevost è il nuovo Papa, ha scelto il nome di Leone XIV first appeared on Lamezia Nuova.

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In Santuario San Giovanni Paolo II celebrata festa della Divina Misericordia

Anche nel Santuario diocesano “San Giovanni Paolo II” è stata celebrata la festa della Divina Misericordia. Ancora ricolma della gioia pasquale, infatti, la Chiesa tutta ha celebrato, con gratitudine ed immensa letizia, la festa della Divina Misericordia, coincidente con la domenica in albis, istituita dal Servo di Dio, San Giovanni Paolo II, il 30 Aprile del 2000. Così si legge nel Diario della Santa Faustina Kowalska, che riportò con dovizia di particolari il contenuto mistico delle apparizioni cui assistette: “Desidero che la Festa della Misericordia sia di riparo e di rifugio per tutte le anime e specialmente per i poveri peccatori. In quel giorno sono aperte le viscere della mia misericordia, riverserò tutto un mare di grazie sulle anime che si avvicinano alla sorgente della mia misericordia. L’anima che si accosta alla confessione ed alla santa Comunione, riceve il perdono totale delle colpe delle pene. […] Nessuna anima abbia paura di accostarsi a Me, anche se i suoi peccati fossero come lo scarlatto”. (Diario 699). Nell’hinterland lametino, il Santuario dedicato a San Giovanni Paolo II, situato nel comune di Feroleto Antico e facente parte della parrocchia “Santa Maria Immacolata” di Accaria, guidata dal parroco don Francesco Benvenuto, celebra ogni anno, con devozione, questa festa tanto attesa. Arricchiti delle celebrazioni, svoltesi durante il Novenario, che hanno visto il susseguirsi di sacerdoti, cui è stata affidata la guida di diverse parrocchie del territorio, domenica scorsa, i fedeli si sono riuniti intorno alla Mensa Eucaristica, rendendo grazie a Dio per il dono della sua infinita bontà. Anche la recita della coroncina alla Divina Misericordia, che per nove giorni, alle 15 del pomeriggio, ha ricordato a ciascuno il mistero della Passione, Morte e Resurrezione di Cristo, ha accompagnato le preghiere e le suppliche di quanti si affidano alle sorgenti del perdono e della grazia che, come raggi d’acqua e sangue, sgorgano dal cuore pulsante del Signore risorto. Il Vescovo di Lamezia Terme, monsignor Serafino Parisi, che domenica ha presieduto la Santa Messa, ha focalizzato gli aspetti peculiari delle letture proposte dalla liturgia e invitato a riflettere circa la missione affidataci, cioè l’opera da compiere per dirci realmente cristiani: credere in Dio, avendo fede nel suo progetto divino. Il messaggio di questa Festa, come ricordava spesso Papa Wojtyla nelle sue omelie, rimanda altresì alla salvaguardia della dignità di ogni persona umana: per ciascuno Cristo ha dato la sua vita e a ciascuno il Padre fa dono del suo Santo Spirito. L’invocazione “Jezu, ufam Tobie” (“Gesù confido in te”), suggerita da Gesù a Suor Faustina, è un umile atto di abbandono che suggerisce, ancora in questo anno giubilare, la speranza di una luce sfolgorante che squarcia le tenebre della sofferenza, accarezzando il cuore e lenendo le ferite della quotidianità. L’invito a divenire testimoni del Vangelo risuona ancor più forte nel ricordo di Papa Francesco che si è fatto prossimo agli ultimi, ai poveri e agli emarginati. Sta ad ognuno di noi la capacità di leggere i segni dei tempi e ai potenti aprire finestre di dialogo che possano porre fine alle sofferenze dei popoli che strenuamente combattono in difesa della libertà e della pace. “Alcuni dicono che il peccato è un’offesa a Dio, ma anche un’opportunità di umiliazione per accorgersi che c’è un’altra cosa più bella: la misericordia di Dio”. (Papa Francesco, Catechesi del Santo Padre in occasione dell’Udienza Generale nel 2013). Mariagrazia Fragale The post In Santuario San Giovanni Paolo II celebrata festa della Divina Misericordia first appeared on Lamezia Nuova.

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Causa Beatificazione Mons. Moietta; dichiarata validità giuridica Inchiesta Diocesana

  Nel giorno in cui ricorrono i 64 anni dall’ingresso in Diocesi di Mons. Vittorio Moietta, il Dicastero delle Cause dei Santi ha consegnato al Postulatore, don Marco Mastroianni, il Decreto con cui viene dichiarata la validità giuridica dell’Inchiesta diocesana sul Servo di Dio che guidò la Chiesa di Lamezia per due anni. Secondo il Dicastero, che ha approvato il decreto durante il Congresso ordinario del 9 aprile scorso, quindi, nel processo diocesano sono state fedelmente osservate tutte le ‘Normae servandae’, cioè le norme previste nelle inchieste diocesane nelle cause dei santi in conformità al Diritto Canonico. Don Marco Mastroianni, che è Postulatore anche nella cosiddetta “fase romana” dell’Inchiesta, ricevuto il Decreto, ha contestualmente fatto richiesta per la nomina di un Relatore con cui dovrà curare la Positio. Il Dicastero, ha anche consegnato al Postulatore, la Copia pubblica della stessa Inchiesta che contiene tutto il materiale raccolto dalla commissione Diocesana.   Saveria Maria Gigliotti The post Causa Beatificazione Mons. Moietta; dichiarata validità giuridica Inchiesta Diocesana first appeared on Lamezia Nuova.

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Morte Papa Francesco; Chiesa di Lamezia si stringe in preghiera con Chiesa universale

La Chiesa di Lamezia Terme, in questo giorno di lutto della Chiesa universale, si stringe in preghiera per la morte di Papa Francesco, affidando la Sua anima tra le braccia di Dio. A Lui, la Chiesa di Lamezia è anche grata per aver indicato monsignor Serafino Parisi quale suo Pastore. Uomo di Dio che ha attraversato la storia, ponendosi in ascolto senza giudicare, Papa Francesco ci ha insegnato che il Vangelo deve essere vissuto appieno senza, però, perdere di vista i valori cristiani ed il rispetto della dignità della persona. Rimane indelebile, poi, nella memoria di ciascuno quella piazza San Pietro vuota durante i giorni della Pandemia quando, uomo solo, carico di fede, la attraversò per affidare il mondo intero nelle mani del Signore. Risuonano ancora oggi le parole di condanna nei confronti della ‘ndrangheta come non possono essere dimenticati i suoi appelli per la pace nel mondo come accaduto ieri, in quello che è stato il suo ultimo messaggio Urbi et Orbi, sottolineando che “nella Pasqua del Signore, la morte e la vita si sono affrontate in un prodigioso duello, ma il Signore vive sempre e vi infonde la certezza che anche noi siamo chiamati a partecipare alla vita che non conosce tramonto, in cui non si udranno più fragori di armi ed echi di morte”, auspicando che “in questo anno giubilare, la Pasqua sia anche l’occasione propizia per liberare i prigionieri di guerra e quelli politici”. The post Morte Papa Francesco; Chiesa di Lamezia si stringe in preghiera con Chiesa universale first appeared on Lamezia Nuova.

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Morte Papa Francesco; Zuppi: “È un momento doloroso e di grande sofferenza per tutta la Chiesa”

È un momento doloroso e di grande sofferenza per tutta la Chiesa. Affidiamo all’abbraccio del Signore il nostro amato Papa Francesco, nella certezza, come lui stesso ci ha insegnato, che “tutto si rivela nella misericordia; tutto si risolve nell’amore misericordioso del Padre”.Chiedo a tutte le Chiese in Italia che siano suonate le campane delle chiese in segno di lutto e che siano favoriti momenti di preghiera personale e comunitaria, in comunione tra di noi e con la Chiesa universale.   Card. Matteo Zuppi The post Morte Papa Francesco; Zuppi: “È un momento doloroso e di grande sofferenza per tutta la Chiesa” first appeared on Lamezia Nuova.

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Papa Francesco è tornato alla casa del Padre

Alle 7.35 Papa Francesco è morto. A dare l’annuncio il card. Farrell: “Una vita interamente dedicata al Vangelo e alla Chiesa, vissuta con amore e coraggio, specialmente verso i poveri. Lo raccomandiamo all’infinita misericordia di Dio, con immensa gratitudine per il suo esempio”.   AgenSir The post Papa Francesco è tornato alla casa del Padre first appeared on Lamezia Nuova.

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“Il Signore vuole liberare le nostre tombe e dare vita per sempre”

“Noi siamo salvati da Dio perché Dio da sempre ci ama e noi siamo chiamati ad essere nel mondo i testimoni di questo amore. L’amore non è solo un sentimento, non è un moto del cuore.   La carità è impegno storico, concreto. Siamo chiamati ad entrare nella storia con la forza della carità, con la forza della Resurrezione, con lo sguardo che il Signore ci regala che è il suo stesso sguardo. Siamo chiamati ad entrare nella nostra realtà concreta, nella nostra stessa vita e nella vita dell’ umanità, e a servirla con la forza della carità. Allora anche noi, e quelli che attraverso di noi hanno ascoltato il messaggio della Resurrezione, scopriranno la tomba vuota. Il Signore vuole liberare le nostre tombe e dare vita per sempre”. Così il vescovo di Lamezia Terme mons. Serafino Parisi che, in Cattedrale, ha presieduto il pontificale del giorno di Pasqua. Commentando la pagina evangelica di Giovanni, il presule rimarca come “Pietro e Giovanni corrono verso il sepolcro. Arriva prima Giovanni, ma si ferma. Poi entra Pietro e vede piegati i teli che avevano coperto il corpo di Gesù morto. Allora entra anche l’altro discepolo, che vide e credette. Cosa ha visto? Ha visto i teli piegati? Ha visto la tomba vuota? No, ha visto oltre quella tomba. Bisogna guardare oltre il sepolcro. Per credere bisogna guardare oltre il deserto e oltre il mare, al di là della Croce. Questa è la nostra fede. La nostra fede ci porta ad entrare nella storia con questo sguardo nuovo, che nasce dall’incontro con il Signore Risorto. Usciti da quella tomba bisogna comunicare il senso che ha reso vuota quella tomba che è l’amore di Dio per l’umanità”.   “Non possiamo accontentarci – ha proseguito Parisi – di credere in Gesù come Colui che è nato, ha fatto miracoli, ha annunciato l’amore e il perdono. Se ci accontentassimo di questo, sarebbe minimizzare la portata dell’annuncio di Gesù. La notizia della fede cristiana è che il Crocifisso è tornato in vita, è risorto. Ciò significa che la storia non è soltanto croce, sofferenza e morte. Tutte queste situazioni che lacerano la nostra vita e quella degli altri, conseguenza della morte, non hanno l’ultima parola perché la vittoria è di Cristo”. Dal vescovo di Lamezia, un pensiero “alle tante guerre, che rappresentano lo scempio dell’umanità. Penso alle guerre che fanno notizia e che attirano la nostra attenzione, ma anche alle nostre guerre di tutti i giorni, a quelle tra amici, familiari, parenti. Anche quelle guerre devono ricevere la parola della carità di Dio, la Parola della gioia, che può cambiare la vita dell’uomo. Se Cristo è tornato in vita, vuol dire che tutto è possibile”. “Dobbiamo essere annunciatori della vita e disposti a cambiare prima la nostra esistenza per poi dare una parola di vita, di gioia e di speranza agli altri – ha concluso Parisi – Auguro a voi e a tutta la  chiesa di Lamezia di essere coloro che annunciano  l’amore e soprattutto si lasciano trasformare dalla carità di Dio.”. Salvatore D’Elia The post “Il Signore vuole liberare le nostre tombe e dare vita per sempre” first appeared on Lamezia Nuova.

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