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Caritas parrocchia Maria SS. delle Grazie intitolata al Servo di Dio mons. Vittorio Moietta

In occasione della VIII Giornata Mondiale dei Poveri che ha avuto quale tema scelto da Papa Francesco “La preghiera del povero sale fino a Dio”, nella chiesa “Maria SS. delle Grazie” è stata inaugurata la nuova Caritas parrocchiale, intitolata al Servo di Dio “Mons.Vittorio Moietta”. Un “laboratorio” di solidarietà, con sede nei locali dell’oratorio dove un gruppo di volontari si incontreranno per curare la loro formazione, in qualità di animatori della Caritas parrocchiale, e cureranno altresì la raccolta e la distribuzione di vestiti e di alimenti per quanti, vivendo situazioni di fragilità, busseranno alla Parrocchia. L’intitolazione al venerato Vescovo di Nicastro, per il quale è stata avviata la causa di beatificazione, ha un significato chiaro: “Mons. Vittorio Moietta – ha detto don Domenico Cicione Strangis durante l’omelia – sognò Lamezia quando Lamezia non era ancora nei sogni di nessuno, desiderando un territorio che, unito, fosse capace di promuovere la dignità di tutti e di ciascuno. Un uomo, Mons. Moietta, che si è speso fino all’ultimo suo respiro facendo della sua vita un dono e della sua sofferenza un’offerta. L’esempio di Mons. Moietta possa essere punto costante di riferimento per la credibilità di una vita spesa muovendosi verso ogni ‘periferia esistenziale’ ed essere ‘pungolo e balsamo’ per la nostra Caritas parrocchiale”. “Non può esserci una comunità aperta a Dio e chiusa ai bisogni di tanti fratelli e sorelle – ha concluso don Domenico -. La comunità, infatti, è chiamata a prendersi cura e a mettersi in ascolto delle persone più fragili come anche a essere capace di individuare vecchie e nuove povertà. ‘Al tramonto della nostra vita, saremo giudicati sull’amore’ come amava dire San Giovanni della Croce. È importante coniugare la parola ‘amore’ con la parola ‘dono’, accompagnando il gesto del dono con una carezza”. Franca Rocca The post Caritas parrocchia Maria SS. delle Grazie intitolata al Servo di Dio mons. Vittorio Moietta first appeared on Lamezia Nuova.

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VIII Giornata mondiale dei poveri, anche in Diocesi registrato aumento richieste

“I dati registrati presso i servizi della Caritas Diocesana confermano l’andamento dei dati nazionali, presentati martedì a Roma. Sia nel 2023 che ancora nel 2024 è stato registrato un aumento delle persone e delle famiglie che si sono rivolte ai servizi della Caritas Diocesana”. Questi alcuni dati resi noti da don Fabio Stanizzo, direttore della Caritas diocesana, nel corso dell’incontro organizzato in occasione della “VIII Giornata mondiale dei poveri” al quale hanno presenziato anche don Marco Pagniello, direttore della Caritas italiana, ed il vescovo, monsignor Serafino Parisi. Tra le persone che versano in condizioni di forte disagio economico che si sono rivolte alla Caritas lametina ci sarebbero “soprattutto famiglie con bambini; famiglie con un basso reddito che fanno fatica ad arrivare a fine mese; lavoratori poveri; persone singole. La maggior parte degli utenti dei servizi Caritas – ha aggiunto don Fabio – sono di cittadinanza italiana ed hanno un’età tra i 34 e i 55 anni: nei primi mesi del 2024 è stato registrato un aumento di circa il 30% di nuovi utenti e la maggior parte sono donne che appartengono a nuclei familiari. Un dato importante riguarda l’aumento della povertà tra i cittadini di nazionalità italiana che si rivolgono al servizio della mensa. Infatti, sul totale delle persone registrate, i cittadini italiani costituiscono il 60% degli utenti, contro il 30% precedente. Nell’ultimo anno è aumentata la marginalità sociale: sono aumentate le persone senza dimora, e anche tra questi il 30% sono cittadini italiani che a causa di problemi di dipendenze e problemi familiari hanno perso la propria abitazione”. In questo contesto, la Caritas diocesana, come sottolineato da don Fabio, “cerca di rispondere ai bisogni espressi attraverso le Opere Segno e le attività progettuali in atto, pensati dopo un’attenta analisi dei bisogni, fatta in stretta collaborazione con tutti gli attori. La metodologia messa in atto prevede sempre di porre al centro ‘la persona’ e dopo un attento ascolto si procede con la presa in carico e l’accompagnamento o l’orientamento per uscire dallo stato di bisogno e dalla cronicizzazione dello stato di povertà. Molto importante è il lavoro in rete con i servizi pubblici locali e con le organizzazioni di volontariato. La Caritas Diocesana, infatti, ospita presso i propri locali l’‘Ambulatorio Solidale Prima gli Ultimi’ che quotidianamente visita utenti della diocesi in collaborazione con molti volontari medici e infermieri. Le Opere Segno e le azioni progettuali sono lo strumento principale per animare e coinvolgere la comunità. Il sostegno e il supporto agli utenti – ha concluso don Fabio – prevedono anche momenti di sensibilizzazione su alcune tematiche importanti quali il gioco d’azzardo, la gestione finanziaria e le strategie per non cadere nell’usura. In questi momenti formativi e informativi vengono invitati e coinvolti anche i cittadini che non si rivolgono ai servizi della Caritas ma sono eventi aperti a tutti”. Dal canto suo, don Marco Pagniello, ha evidenziato che “in vista del Giubileo il Papa ci invita a fare nostra la preghiera del povero che sale fino a Dio. Come volontari Caritas, siamo chiamati ad alimentare con la preghiera il nostro servizio, per non essere semplici benefattori o persone di buona volontà, ma segni dell’amore di Dio. Una preghiera confidente – ha aggiunto – che non ci lascia indifferenti ma ci chiede di trasformare la preghiera stessa in gesti concreti. Il volontario Caritas vive la sua relazione con Dio nella preghiera perché, amando Dio, trova la motivazione e la forza per amare i fratelli nelle situazioni più disagiate. Alla vigilia del Giubileo, invito i nostri volontari ad essere testimoni di carità e di speranza, che è il grande bisogno di questo nostro tempo.” Ed in questo contesto, “il volontariato è essenziale nella vita del nostro Paese e come italiani dobbiamo esserne fieri: dal volontariato cattolico alle diverse forme di impegno civile. Un volontariato che sia organizzato e non spontaneo, formato e competente, che sceglie di servire chi ha bisogno e di condividerne la vita. Un volontariato che stia attento a non farsi strumentalizzare. La gratuità non è fine a sé stessa, ma ci fa sperimentare la bellezza della vita che è dono e che può essere donata. Un volontariato che superi la logica dei ‘progettifici’ ed esprima la parte più bella della Chiesa e della società”.   Concludendo l’incontro, il vescovo, monsignor Serafino Parisi, nel ricordare che “a noi è chiesto non di guardare alla povertà che è una cosa astratta”, ha evidenziato che “la Chiesa ci sta dicendo che la povertà la dobbiamo sconfiggere, combattere, superare”. Però, “mentre da un lato dobbiamo sconfiggere la povertà -ha aggiunto il Vescovo -, dall’altra parte dobbiamo redimere, cioè risollevare, rialzare il povero”. Quindi, mentre si ha “un’attenzione particolare verso i poveri, i più deboli” secondo monsignor Parisi, contestualmente “viene condannata la ricchezza” e “lavorare per la redenzione del povero vuol dire intervenire sulle cause della povertà. Cioè la cura deve partire dalle radici. È chiaro che noi siamo per gestire le emergenze, che è una cosa meritoria. Però non si può andare avanti solo gestendo le emergenze perché così non si riesce a progettare. E con la progettazione l’intervento deve essere sistemico, strutturale. Non bisogna cronicizzare le povertà come non bisogna cronicizzare le malattie, ma bisogna rimuoverle. Noi non vendiamo farmaci perché se vendessimo farmaci saremmo per la cronicizzazione della malattia. Noi – ha concluso monsignor Parisi – dobbiamo intervenire con le nostre medicine che sono la generosità, la gratuità, l’accoglienza, la disponibilità che devono poter risolvere definitivamente la povertà che è materiale, ma ci sono anche quella spirituale e culturale che è la più drammatica. Ecco perché noi siamo chiamati ad intervenire con un sistema integrato, come già accade con la Caritas”.   Saveria Maria Gigliotti The post VIII Giornata mondiale dei poveri, anche in Diocesi registrato aumento richieste first appeared on Lamezia Nuova.

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VIII Giornata Mondiale dei Poveri e valorizzazione del volontariato

“La preghiera del povero sale fino a Dio”. Questo il tema della VIII Giornata Mondiale dei poveri, prevista per il 17 novembre prossimo, ed in preparazione della quale la Caritas diocesana ha organizzato un momento di riflessione sulla valorizzazione del volontariato a partire dalle Caritas parrocchiali. Preceduto da un lavoro di preparazione con il mondo del volontariato presente nel territorio, le parrocchie, le associazioni, i giovani delle scuole, il 14 novembre prossimo, infatti, con inizio alle ore 17, nell’auditorium del complesso interparrocchiale San Benedetto si terrà un incontro, al quale prenderanno parte: don Marco Pagniello, direttore nazionale della Caritas nazionale; monsignor Serafino Parisi, Vescovo di Lamezia Terme; don Fabio Stanizzo, direttore della Caritas diocesana. Un momento di riflessione che, cogliendo anche il senso di questa giornata che prepara pure all’inizio del Giubileo, rappresenta per tutte le Caritas un’occasione straordinaria di animazione in quanto, attraverso la pedagogia dei fatti, si è chiamati a educare alla carità; ciò significa impegnarsi personalmente e aiutarsi reciprocamente, sia come singoli cristiani sia come comunità, a tradurre in azioni concrete il progetto di Dio. In questo senso, il tema centrale della giornata è una “espressione della sapienza biblica” che, come scrive papa Francesco nel suo messaggio, “nell’anno dedicato alla preghiera, in vista del Giubileo Ordinario 2025 è quanto mai appropriata. La speranza cristiana abbraccia anche la certezza che la nostra preghiera giunge fino al cospetto di Dio; ma non qualsiasi preghiera: la preghiera del povero! Riflettiamo su questa Parola e ‘leggiamola’ sui volti e nelle storie dei poveri che incontriamo nelle nostre giornate, perché la preghiera diventi via di comunione con loro e di condivisione della loro sofferenza”. Un appuntamento annuale, quindi, che, ormai è diventato “un appuntamento per ogni comunità ecclesiale. È un’opportunità pastorale – afferma ancora il Pontefice – da non sottovalutare, perché provoca ogni credente ad ascoltare la preghiera dei poveri, prendendo coscienza della loro presenza e necessità. È un’occasione propizia per realizzare iniziative che aiutano concretamente i poveri, e anche per riconoscere e dare sostegno ai tanti volontari che si dedicano con passione ai più bisognosi. Dobbiamo ringraziare il Signore per le persone che si mettono a disposizione per ascoltare e sostenere i più poveri. Sono sacerdoti, persone consacrate, laici e laiche che, con la loro testimonianza, danno voce alla risposta di Dio, alla preghiera di quanti si rivolgono a Lui. Il silenzio, dunque, si spezza ogni volta che un fratello nel bisogno viene accolto e abbracciato. I poveri – conclude papa Francesco – hanno ancora molto da insegnare, perché in una cultura che ha messo al primo posto la ricchezza e spesso sacrifica la dignità delle persone sull’altare dei beni materiali, loro remano contro corrente evidenziando che l’essenziale per la vita è ben altro. E la Giornata Mondiale dei Poveri è una delle iniziative nate dal Giubileo della Misericordia, affinché la Chiesa, attraverso le azioni tangibili delle comunità cristiane, diventi sempre più segno della carità di Cristo verso gli ultimi e i bisognosi, si propone di incoraggiare innanzitutto i fedeli a opporsi alla cultura dello scarto e dello spreco, abbracciando invece la cultura dell’incontro. Da qui la sollecitazione di papa Francesco, affinchè “le comunità cristiane, nella settimana precedente la Giornata Mondiale dei Poveri, si impegnino a creare tanti momenti di incontro e di amicizia, di solidarietà e di aiuto concreto. In questa domenica, se nel nostro quartiere vivono dei poveri che cercano protezione e aiuto, avviciniamoci a loro: sarà un momento propizio per incontrare il Dio che cerchiamo. Secondo l’insegnamento delle Scritture – conclude il Pontefice – accogliamoli come ospiti privilegiati alla nostra mensa; potranno essere dei maestri che ci aiutano a vivere la fede in maniera più coerente. Con la loro fiducia e disponibilità ad accettare aiuto, ci mostrano in modo sobrio, e spesso gioioso, quanto sia decisivo vivere dell’essenziale e abbandonarci alla provvidenza del Padre”, rimarcando, nel contempo, che, “a fondamento delle tante iniziative concrete che si potranno realizzare in questa Giornata ci sia sempre la preghiera”. Saveria Maria Gigliotti The post VIII Giornata Mondiale dei Poveri e valorizzazione del volontariato first appeared on Lamezia Nuova.

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“Auditorium centro di attrazione spirituale, culturale, sociale”

“Poter fare una commedia su questi argomenti, che pur costituiscono nel vissuto quotidiano di ognuno di noi, difficoltà e preoccupazioni, significa tentare di sdrammatizzare. E qui c’è tutta quell’arte che arriva fin dalla Grecia con le commedie classiche di Aristofane che per esempio si permetteva di sdrammatizzare pure sui problemi politici. Poter raggiungere con il sorriso argomenti di questo tipo, significa che c’è bisogno, a volte, di sdrammatizzare per vivere più serenamente anche i problemi di ogni giorno”. Così il vescovo, monsignor Serafino Parisi, ad apertura della commedia “Casa dolce caos”, diretta da Francesco Procopio ed andata in scena nell’auditorium del complesso interparrocchiale San Benedetto, che, sostenuto dalla “Fondazione Con il Sud”, rientra nel progetto “Complesso Fratelli Tutti” della Caritas diocesana. Da qui i ringraziamenti del vescovo a Fondazione con il sud e Caritas “che stanno valorizzando questo luogo – ha aggiunto – che è un centro di attrazione, spirituale, culturale, ma soprattutto sociale perché qui si devono creare relazioni anche attraverso commedie come questa che regalano momenti di allegria, di bellezza entrando con il sorriso dentro la nostra vita, la nostra quotidianità”. In scena tredici attori che, in maniera ironica e divertente, hanno raccontato i litigi ed i problemi di coppia, strategie per cercare di dirimersi tra le discussioni familiari. La serata è stata organizzata dai ragazzi della “Compagnia di via Bologna” partner del progetto “Fratelli tutti”. Saveria Maria Gigliotti The post “Auditorium centro di attrazione spirituale, culturale, sociale” first appeared on Lamezia Nuova.

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“Casa, dolce caos” in scena nell’auditorium del complesso interparrocchiale San Benedetto

“Casa, dolce caos”. Questo il titolo della commedia diretta da Franco Procopio, che andrà in scena il 26 ottobre prossimo, con inizio alle 20.30, nell’auditorium realizzato all’interno del complesso interparrocchiale San Benedetto e rientrante nel progetto “Complesso Fratelli Tutti” della Caritas diocesana, sostenuto dalla “Fondazione Con il Sud”. In scena tredici attori che, diretti da Procopio, “racconteranno” in maniera esilarante i problemi di coppia, i litigi tra innamorati e/o ex innamorati, strategie divertenti per cercare di dirimersi tra le discussioni familiari. L’auditorium, quindi, ancora una volta, sarà utilizzato per una delle sue peculiarità: il teatro. La struttura, infatti, è dotata di un palco e di un locale direttamente connesso ad esso con un’area di controllo per la regia, sala riunioni, servizi igienici e spazi accessori per l’immagazzinaggio di scenografie. La serata è organizzata dai ragazzi della “Compagnia di via Bologna” partner del progetto “Fratelli tutti” e questo “spettacolo – dichiara don Fabio Stanizzo, direttore della Caritas diocesana – è parte di una lunga e complessa fase di attuazione progettuale e rientra in una serie di eventi da realizzare nei prossimi mesi. Siamo sempre più convinti, infatti, che la cultura e la creazione di momenti di positiva aggregazione sociale siano strumenti che, insieme alle opere di assistenza che si prestano quotidianamente, possono permettere di affrontare le tante povertà, non solo materiali, che affliggono la nostra terra ed i nostri giovani. Ed in questo senso possiamo leggere il coinvolgimento, tramite i ragazzi della compagnia di via Bologna, di altri giovani che hanno la passione per il teatro e la recitazione”. L’inizio della commedia, con ingresso gratuito, è previsto alle ore 20.30. Saveria Maria Gigliotti The post “Casa, dolce caos” in scena nell’auditorium del complesso interparrocchiale San Benedetto first appeared on Lamezia Nuova.

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“È più bello insieme”, domani in arrivo i bambini ucraini ospiti della Caritas diocesana

Tutto pronto nella Diocesi di Lamezia Terme per accogliere domani sera i 42 bambini e bambine con otto accompagnatori, che, provenienti da Nikopol in Ucraina, trascorreranno quindici giorni di spensieratezza lontano da quel territorio dilaniato dalla guerra. Un gesto di speranza che, come detto dal direttore della Caritas diocesana, don Fabio Stanizzo, in un’intervista a Radio Vaticana, “diventa concretezza” per questi bambini che “hanno perso la casa, i genitori, ma non hanno perso la speranza perché nei loro occhi si legge e si vede il desiderio di continuare a vivere”. Con questo progetto, realizzato anche “per volere del nostro vescovo, monsignor Serafino a Parisi che ci ha incoraggiato ed esortato ad andare avanti – ha aggiunto don Fabio – nel concretizzare questo processo di inclusione, ma allo stesso tempo anche di testimonianza di una reale accoglienza per creare anche la cultura, come ricorda spesso il nostro amato papa Francesco, di prendersi cura dell’altro, vogliamo, in modo concreto, prenderci cura di questi nostri fratelli e sorelle che, meno fortunati di noi, in questo tempo stanno vivendo ancora sotto le bombe e le macerie della guerra”. Nei mesi scorsi, infatti, sono stati tanti i volontari, tra cui anche la comunità ucraina presente in Diocesi, che hanno contribuito alla stesura di un programma di iniziative per far sì che questi bambini possano vivere momenti di comunione e di serenità andando al mare, dove sono stati tanti i lidi che hanno accolto la proposta della Caritas, in Sila e partecipando anche alle varie iniziative che stanno prendendo il via o hanno già preso il via negli oratori con i Grest e l’Estate ragazzi.   Saveria Maria Gigliotti The post “È più bello insieme”, domani in arrivo i bambini ucraini ospiti della Caritas diocesana first appeared on Lamezia Nuova.

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Pubblicato il report della Caritas diocesana sulle povertà e risorse 2023

  “I dati raccolti ci confermano che la povertà assume sempre più le vesti di un fenomeno complesso e dalle mille sfaccettature, spesso sostenuto pure da strutture sociali che si autoalimentano.Tra gli esempi più significativi si evidenzia la necessità di beni materiali, che continuano a costituire la richiesta più alta ai Centri di ascolto diocesani, sostenuta anche dall’elevata diffusione di lavori che non permettono un livello di vita dignitoso”. Questo uno dei passaggi chiave tratto dall’introduzione del vescovo, monsignor Serafino Parisi, al “Report della Caritas Diocesana di Lamezia Terme sulle povertà e risorse 2023” che, curato dal direttore della Caritas diocesana, don Fabio Stanizzo, ha raccolto i dati relativi alle povertà ed ai bisogni del territorio grazie anche ad una indagine effettuata dalla stessa Associazione, che ha visto impegnate pure le singole parrocchie, e che ha permesso di avere informazioni dettagliate sullo stato dell’arte contenute nella pubblicazione, edita da GrafichÈditore. Tra i dati riportati nel dossier, emerge che nel 2023, nelle parrocchie si contano 1775 famiglie richiedenti aiuto, per un totale di 5228 persone assistite di cui: 3505 italiani e 1723 stranieri. Inoltre, le famiglie che si rivolgono alle parrocchie diocesane chiedono soprattutto aiuto in generi alimentari, contributi economici per spese sanitarie, farmaci e visite specialistiche, utenze domestiche e affitto. Molto importante per la sua natura è il bisogno immateriale che, seppur minimo in termini numerici, evidenzia il problema della solitudine, in forte aumento, soprattutto presso gli anziani.   Ecco perché, “mentre sempre continua a sperare nell’obiettivo di non dover più erogare certi servizi, perché non più necessari – afferma ancora monsignor Parisi – , la nostra Comunità ecclesiale intende interessarsi della condizione di tutti ed essere capace di leggere i fenomeni sociali in mezzo ai quali è chiamata ad essere testimone dell’amore di Dio. Nel farlo, punto di riferimento certo e attendibile criterio di lettura restano sempre i diritti fondamentali dell’uomo e l’inalienabile valore evangelico della dignità di ogni persona. Pertanto, l’osservazione non si esaurisce certamente in uno sterile esercizio tecnico, ma è orientata ad una maggiore difesa dei diritti e all’advocacy”. Entrando ancora nel merito dei dati raccolti, emerge, ad esempio, che nel 2023 si sono rivolte presso i Centri di ascolto della Caritas diocesana 856 persone (391 donne e 465 uomini) tra cui italiane, marocchine, nigeriane, gambesi, irachene, malesi, ucraine, bengalesi, ghanesi, egiziane, romene, pakistane. Passando alle richieste, emerge che nel 2023 il dato prevalente riguarda i beni materiali quali pacchi, viveri, emporio della solidarietà, vestiario, accesso mensa. Numerose anche le richieste di visite mediche e acquisto farmaci come quelle relative agli alloggi (comprendenti ricerca, aiuti economici per affitti, utenze etc etc).   Numeri, statistiche e grafici che, come sottolinea don Marco Pagniello, direttore della Caritas italiana che ha curato le conclusioni della pubblicazione, “hanno volti precisi, parlano di storie concrete che ogni parrocchia custodisce nel cuore della propria esperienza”. Ecco perché in questo cointesto l’idea di dare vita ad un Osservatorio delle povertà e delle risorse della Diocesi che è in fase di realizzazione per stimolare proposte di intervento di contrasto alle difficoltà che insistono sul territorio, per Pagniello “è un valido supporto al servizio degli operatori pastorali, in grado di connettere la conoscenza con l’azione: le situazioni di fragilità, evidenziate in questo testo, spesso interessano i ragazzi che incontriamo in oratorio, le famiglie e i bambini che incrociamo in occasione dei percorsi in preparazione ai sacramenti, coloro che incontriamo durante le celebrazioni e i momenti comunitari. In questa cornice, l’Osservatorio si esprime quale valido strumento per evangelizzare le comunità attraverso il Vangelo incarnato nella carità e la pedagogia dei fatti, promuovendo allo stesso tempo la nascita di nuove forme di servizio e opere segno che rispondono in modo innovativo ai bisogni emergenti”. Parole, quelle di Pagniello, cui fa eco la riflessione di don Fabio Stanizzo che, contestualmente, ricorda che “la raccolta e l’analisi dei dati realizzate attraverso l’Osservatorio non vuole essere un mero elenco di numeri e grafici ma vuole fornire uno spaccato sulle realtà diocesane, e in modo particolare su quella lametina, fatto di persone, storie, famiglie, partendo dall’interlocuzione privilegiata con i poveri attraverso i centri di ascolto diocesani e soprattutto parrocchiali. Dall’analisi narrata nel report si evince che non si tratta solo di povertà e di disagio materiale ed immateriale in forte aumento, ma anche di una povertà delle relazioni, di una povertà della ‘consapevolezza’ dell’essere detentori di importanti diritti”.   Saveria Maria Gigliotti The post Pubblicato il report della Caritas diocesana sulle povertà e risorse 2023 first appeared on Lamezia Nuova.

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Caritas Lamezia aderisce a progetto “È più bello insieme”, in arrivo 42 bambini ucraini

Anche la Caritas della Diocesi di Lamezia Terme ha aderito all’iniziativa “È più bello insieme”, un programma di vacanze solidali per minori e accompagnatori provenienti da contesti di guerra. Nei giorni scorsi, nel salone della parrocchia di San Giuseppe Artigiano, infatti, alla presenza del direttore della Caritas, don Fabio Stanizzo, si è svolto un incontro organizzativo in previsione dell’arrivo di 42 tra bambini e bambine con otto accompagnatori, che, provenienti da Nikopol in Ucraina, arriveranno a Lamezia Terme il prossimo primo luglio per trascorrere quindici giorni di spensieratezza lontano da quel territorio dilaniato dalla guerra. Nel corso dell’incontro è stato fatto il punto dal punto di vista organizzativo e logistico pensando ad attività ricreative e di intrattenimento per tutti i bambini, gli adolescenti e gli adulti che li accompagnano, in sinergia con tutti i religiosi, gli operatori e i volontari disponibili e coinvolgendo le comunità locali. Le esperienze di accoglienza vissute l’anno passato sono state estremamente positive e intense e hanno permesso di aiutare bambini e ragazzi nell’elaborazione del trauma della guerra, offrendo loro luoghi sicuri in cui confrontarsi e crescere avendo fiducia in un futuro di pace. È così che il valore umano e sociale che si è sviluppato in questi anni è immenso e può essere sintetizzato negli effetti che ha prodotto in passato sugli accompagnatori, che si trovavano in una condizione delicata e con ruoli sovrapponibili in quanto educatrici, operatrici, ma anche profughe; sui minori, che hanno potuto vivere una vacanza in serenità, e sulle comunità accoglienti che hanno sperimentato la solidarietà e la gratuità, in un processo di condivisione inestimabile. Il programma, avviato nel 2022, subito dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, e sostenuto dalla Conferenza Episcopale Italiana ha permesso di accogliere fino ad oggi, in Italia, più di 700 tra minori e adulti accompagnatori che anche quest’anno, dal 15 giugno al 30 agosto consentirà ad altrettanti minori, con i loro accompagnatori, in periodi e luoghi diversi, di trascorrere una vacanza in Italia lontani dalla guerra e dalla difficile condizione che vivono oramai da più di due anni. Il progetto “È più bello insieme” non è solo un progetto di accoglienza ma è una straordinaria occasione di animazione di comunità. Partendo da noi stessi, dalle nostre equipe, dalle nostre delegazioni, siamo chiamati a coinvolgere e a mettere in rete le diverse realtà territoriali: la comunità cittadina, le scuole, i comuni, le associazioni, la comunità ecclesiale (parrocchie, gruppi, movimenti), i giovani e tutte le singole persone intercettate dalle diocesi accoglienti. Il desiderio è che, attraverso la preparazione e poi l’incontro con i bambini e ragazzi, si accompagni la comunità a costruire una fraternità solidale che abbia a cuore il tema della pace, che sappia custodire quel senso profondo dell’umano, che è espressione di carità. Il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei, lo scorso 20 maggio, di fronte all’Assemblea generale dei Vescovi, aveva auspicato la promozione di “azioni solidali” e la definizione di “soluzioni inclusive e realmente incisive, in grado di rafforzare il senso di comunità e di reciproca cura, affinché nessuno sia tagliato fuori o venga lasciato indietro” e che le comunità divengano “luoghi di accoglienza per tutti” perché “è l’accoglienza che allarga anche il cuore e diventa testimonianza di una rinnovata cultura di pace: in questo senso accoglieremo i minori provenienti dall’Ucraina per un’estate di solidarietà”.   Saveria Maria Gigliotti The post Caritas Lamezia aderisce a progetto “È più bello insieme”, in arrivo 42 bambini ucraini first appeared on Lamezia Nuova.

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8xmille, l’importanza di una firma a tutela dei più deboli

                          “Una firma che fa bene anche al nostro territorio”   “La povertà anche nella nostra realtà è in aumento, soprattutto tra gli italiani”. Questo, il dato “allarmante” che emerge dalla Caritas diocesana il cui direttore, don Fabio Stanizzo, sottolinea che gli italiani che si rivolgono alle strutture “sono in aumento. Utilizzando la pandemia come spartiacque – aggiunge -, se prima del Covid gli italiani che venivano da noi per essere aiutati rappresentavano il 20-30%, oggi superano il 50% di presenze all’interno dei servizi che offriamo”. Un dato da non sottovalutare, quindi, che diventa anche una sorta di cartina tornasole per quelle che don Fabio definisce “nuove povertà” o “povertà immateriali”. Infatti, accanto a situazioni di bisogni materiali e/o di solitudine, “ci sono tante povertà immateriali. Penso, ad esempio, ai ‘nuovi poveri’ che non sono solo quelli che non lavorano, ma anche quelli che lavorano e non arrivano a fine mese, oppure chi vive situazioni di famiglia frammentate come i casi di divorzio con il relativo sostegno dei figli e della moglie e che, spesso, non riescono ad arrivare a fine mese. Ai nostri centri di ascolto, ad esempio, si stanno rivolgendo nuove persone, nuove facce della nuova povertà che, purtroppo, è un fenomeno in aumento”. Necessità nuove che si aggiungono alle tante altre necessità che in questi anni la Caritas diocesana ha affrontato cercando di mettersi al servizio dei meno fortunati per “dare risposte ai bisogni che emergono nella nostra realtà”. E questo, come sottolinea don Fabio, “è stato possibile anche grazie alla firma dell’8xmille da destinare alla Chiesa Cattolica. In questi anni è stato grazie anche a chi ha firmato che noi oggi possiamo offrire questi servizi in base ai bisogni della nostra realtà potendo contare su una lettura attenta del territorio che avviene soprattutto tramite le parrocchie, le associazioni, gruppi, ma anche tramite le Istituzioni che, spesso, ci trasferiscono i loro casi”. “Abbiamo cercato di attivare diversi servizi – prosegue il direttore della Caritas – : la mensa, ad esempio, prepara quotidianamente circa 100 pasti tra quelli da asporto e quelli che vengono consumati sul posto; abbiamo un’utenza media di 60-80 docce settimanali e gli stessi che usufruiscono di questo servizio, poi, beneficiano sia del servizio lavanderia e stireria, depositando i loro vestiti per prendersi il cambio dei vestiti nuovi. Non ultima, la convenzione con l’ambulatorio solidale che ospitiamo nei nostri locali che nell’ultimo anno ha fatto circa 2000 visite a persone bisognose che si rivolgono alla Caritas”. All’interno dei locali che ospitano il centro diurno sono state collocate la lavanderia solidale, le docce, il centro vestiario ed una sala destinata ai bambini dove i piccoli possono giocare e consumare i pasti “in un ambiente più accogliente ed a misura di bambino – aggiunge don Fabio – senza far vivere loro una situazione di imbarazzo o di disagio tra gli adulti. Inoltre, è prevista anche una sala attrezzata per chi deve attendere il proprio turno per sottoporsi a visite o deve accedere agli altri servizi presenti nella Cittadella per facilitare anche l’integrazione e la socializzazione. Come Caritas abbiamo inteso offrire spazi dove ci si incontra, ci si prende cura e dove si fanno cose con loro e non per loro”. Tutto questo in linea con quello che il direttore della Caritas diocesana definisce “percorso di accompagnamento a 360 gradi, che dura anche diversi anni, fino a permettere a ciascuno di riappropriarsi della propria vita”.   Saveria Maria Gigliotti   Con una semplice firma per l’ 8xmille, continua la grande catena dell’amore della Chiesa in Italia e nel mondo, fatta di storie, volti, gesti concreti e quotidiani. Anche tu puoi contribuire con una firma   Per informazioni e aggiornamenti sull’8xmille visita: 8xmille alla Chiesa Cattolica 8xmille alla Chiesa Cattolica Tweets by 8xmilleit https://www.instagram.com/8xmilleit https://www.youtube.com/8xmille https://www.facebook.com/8xmille.it The post 8xmille, l’importanza di una firma a tutela dei più deboli first appeared on Lamezia Nuova.

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