Vita Diocesana

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“Quello che ci dice l’Immacolata Concezione è che Dio continua a credere nelle sue creature”

“Quello che ci dice l’Immacolata Concezione è che Dio continua a credere nelle sue creature”. Così il Vescovo, monsignor Serafino Parisi, nel concludere l’omelia della Santa Messa da lui presieduta in Cattedrale nella ricorrenza della festa dell’Immacolata Concezione. Dio, ha aggiunto il Vescovo, “poteva salvare l’umanità in tanti modi. Invece no. Chiede a Maria di Nazareth, – certamente dall’inizio preservata per grazia dal peccato originale – una creatura, rappresentante di tutta l’umanità, di dire che Dio crede ancora nell’umanità, nelle sue creature ed è attraverso di loro che mettendo, accogliendo l’amore originario di Dio Padre, l’uomo ancora può non dirsi barbaro, nemico, può rivale”. Non perché non ci siano ma, “dato che Dio crede ancora nell’umanità, l’uomo per il progetto di Dio può dirsi ancora figlio e fratello. Per questo Maria è madre, perché abbiamo la possibilità, come creature, di riconoscerci, figli e fratelli”.   Facendo riferimento alla seconda lettura tratta dalla lettera di San Paolo Apostolo agli Efesini, monsignor Parisi, ha sottolineato che “nel testo di Paolo ci è detto qual è il motivo per il quale il Signore non può che pensare il bene per le sue creature: noi siamo dentro un pensiero divino, un modo di essere di Dio, che è un pensiero che nasce, trova consistenza e termina nel suo amore. Quindi, l’atto costitutivo della creatura viene dall’amore di Dio e la volontà di Dio non può essere distaccata da questo suo moto di amore sovrabbondante dal quale vengono creati la terra, il cielo, il mare, tutta l’umanità. Paolo questo lo spiega molto bene e dice che noi siamo stati fatti secondo il progetto di Dio che altro non è che il disegno d’amore della sua volontà. Noi siamo dentro questo disegno di amore. E, allora – ha chiesto il Vescovo – , come si colloca, ancora una volta, la libertà dell’uomo? Che cosa vuole realizzare Dio per le sue creature? Qui ci viene in aiuto la prima lettura che abbiamo ascoltato questa sera tratta dal libro della Genesi” dove il limite che il Signore pone non si trova al di là della libertà ma si trova dentro di essa ed è fondamentale per la stessa libertà che “deve essere percorsa, attuata, vissuta nella consapevolezza che noi siamo costitutivamente limitati, fragili e la filitudine è dentro la nostra vita ed è per il bene della nostra esistenza”. Al termine della Santa Messa, il Vescovo, approfittando di un momento di tregua della pioggia, ha omaggiato la “Madonnina” in una cerimonia informale. Il tradizionale omaggio floreale al quale presenziano anche i Vigili del fuoco, infatti, era stato annullato a causa del maltempo. Saveria Maria Gigliotti The post “Quello che ci dice l’Immacolata Concezione è che Dio continua a credere nelle sue creature” first appeared on Lamezia Nuova.

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Inaugurato defibrillatore chiesa del Rosario in Accaria di Serrastretta

Con un’aria già immersa nelle feste natalizie che la Chiesa, pellegrina sulla Terra, si appresta a vivere con animo gioioso e riconoscente, l’inaugurazione e la benedizione del defibrillatore pubblico che, da qui a poco, sarà installato nella piazza antistante la Chiesa del Rosario, ad Accaria, nel comune di Serrastretta, appaiono gesti particolarmente significativi. Questi richiamano il cuore di ciascuno all’importanza del ricordo di quanti soffrono nel corpo e nello spirito e sollecitano le menti e l’animo a mettersi a servizio di coloro che hanno bisogno di un pronto intervento d’aiuto, in caso di necessità stringente. Sono state proprio queste le linee guida dell’incontro che si è svolto presso il Santuario “San Giovanni Paolo II”, nel comune di Feroleto Antico. Nell’ambito della presentazione del libro “Ci ho messo il cuore”, monsignor Serafino Parisi, insieme alla comunità tutta della parrocchia “S. Maria Immacolata”, ha ringraziato l’autore Antonio Gigliotti, non solo per la condivisione dei suoi pensieri e delle sue esperienze all’interno del suo lavoro, ma anche e soprattutto per il generoso dono di cui si è reso benefattore. Il Vescovo, nel ricordare l’episodio che costituisce l’incipit del libro, ha concluso il suo primo intervento evidenziando che “c’è sempre un’altra tappa da raggiungere, un’altra asticella da superare. Questo è il grande gioco della vita per coloro che si mettono a servizio degli altri. La maratona non è mai, così come la vita, una sfida per vedere fino a che punto io ce la possa fare. La vita, così come una maratona, è un’occasione per ribadire che, con l’impegno, e nella consapevolezza della fragilità e del limite, le cose si possono guardare anche dall’altra parte del traguardo. E questo è la cosa più bella. Il secondo insegnamento, che quest’iniziativa ci consegna, è che più guardiamo i nostri limiti più cresciamo e andiamo avanti.” L’incontro è proseguito con la testimonianza di vita dell’autore Antonio Gigliotti, il quale ha ribadito ulteriormente, arricchendo le sue parole con il racconto degli episodi salienti della sua esperienza, narrati altresì nel libro, l’importanza di dare voce alla fragilità, nonché di comprendere sino in fondo che ne siamo tutti accomunati. Alla luce della caducità della nostra vita terrena, diviene necessario, come da lui sottolineato, essere grati nei confronti di tutte le azioni quotidiane, apparentemente banali, ma che in realtà costituiscono un tesoro prezioso e inestimabile. L’importanza di uno strumento come quello del defibrillatore pubblico, benedetto alla fine della serata, si spiega, da un punto di vista clinico, anche a partire dalle statistiche che suggeriscono, come efficacemente ricordato da Alfredo Latelli, istruttore del corso Blsd (supporto di base delle funzioni vitali e defibrillazione precoce), che un gran numero di italiani, ogni anno, perde la vita a causa di arresto cardiaco improvviso. La preparazione e la prontezza d’animo della cittadinanza, avvalendosi di strumenti capillarmente diffusi sul territorio, potrebbero rappresentare una vera ancora di salvezza per quanti soffrono. Da qui la necessità di istruirci all’uso di tali dispositivi, affatto complesso, viste le moderne tecnologie, per far in modo che essi possano avere significato e possano espletare il loro compito. La professione medica è di certo assai nobile, ma lo è altrettanto, come ha ricordato monsignor Parisi in chiusura, la fortezza di spirito che ci rende responsabili della vita del prossimo e custodi della preziosità della loro esistenza. Ecco che il Natale acquista il suo vero significato, quando esso si rende occasione di riflessione più attenta a bisogni concreti di un’umanità che soffre e geme, ma che dalla sofferenza trae l’impulso di luce e di vita per risalire dalle tenebre. Il dono del defibrillatore pubblico, di cui Latelli ha esplicato l’utilità e la modalità d’uso, con una piccola dimostrazione pratica su di un manichino, è stato accolto con entusiasmo dal parroco della Parrocchia “S. Maria Immacolata”, don Francesco Benvenuto, che non ha mancato di mostrarsi riconoscente nei confronti di quanti hanno reso e renderanno possibile un tale arricchimento della nostra comunità. Gesto, questo, che potrà fungere da monito, affinché si prosegua in tal direzione anche in altri luoghi del comprensorio lametino. Mariagrazia Fragale The post Inaugurato defibrillatore chiesa del Rosario in Accaria di Serrastretta first appeared on Lamezia Nuova.

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Giudice e Borges De Godoy domani saranno ordinati Diaconi in Cattedrale

Domani sera alle 18.30 in Cattedrale, il Vescovo, Mons. Serafino Parisi, ordinerà altri due nuovi diaconi. Si tratta del diacono permanente Francesco Giudice parrucchiere, sposato, padre di cinque figli e nonno di tre nipoti, della parrocchia San Giovanni Calabria (anche se la sua vocazione è maturata all’interno della Comunità dei missionari della Via), e del diacono Renato Francisco Borges De Godoy, brasiliano, appartenente alla missione Belem, una comunità internazionale che si è messa al servizio dei più poveri. Quello di domani, quindi, a distanza di una settimana, sarà un altro momento di gioia per la Chiesa di Lamezia con l’istituzione di altri due nuovi diaconi il cui ministero è stato definito dal Concilio Vaticano “della liturgia, della parola e della carità’. Il diacono, pertanto – è detto nel Direttorio per il ministero pastorale dei vescovi ‘apostolorum successores’ – , partecipa secondo un modo proprio delle tre funzioni di insegnare, santificare e governare, che corrispondono ai membri della Gerarchia. Egli proclama e illustra la Parola di Dio; amministra il Battesimo, la Comunione e i Sacramentali; anima la comunità cristiana, principalmente in ciò che si riferisce all’esercizio della carità e all’amministrazione dei beni. Il ministero di questi chierici, nei suoi differenti aspetti, è penetrato dal senso di servizio che dà nome all’ordine “diaconale”. Come nel caso di qualunque altro ministro sacro, il servizio diaconale si rivolge in primo luogo a Dio, e, in nome di Dio, ai fratelli; ma la diaconia è anche servizio all’episcopato e al presbiterato, ai quali l’ordine diaconale è legato da vincoli di obbedienza e di comunione, secondo le modalità stabilite dalla disciplina canonica”. Saveria Maria Gigliotti The post Giudice e Borges De Godoy domani saranno ordinati Diaconi in Cattedrale first appeared on Lamezia Nuova.

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“Rivestiamo l’umanità con la trama dell’amore e l’ordito della fiducia”

“Ritessere relazioni significa mettere l’uomo nelle condizioni di entrare in relazione con tutti gli altri. Questa è l’opera che siamo chiamati a realizzare. Si tratta di adoperarsi perché ogni uomo, al quale è stata strappata di dosso la veste della dignità, sia ristabilito nella sua condizione originaria”. Così il vescovo di Lamezia Terme mons. Serafino Parisi che, ieri, in Cattedrale, ha presieduto la veglia diocesana di preghiera per le vittime e i sopravvissuti degli abusi, promossa dal servizio diocesano tutela minori e adulti vulnerabili con il coinvolgimento di diverse parrocchie. Prendendo spunto dal tema scelto dalla Chiesa Italiana per la giornata nazionale di quest’anno, “Ritessere fiducia”, e dal brano biblico proposto sulla vicenda di Giuseppe e dei suoi fratelli, mons. Parisi ha sottolineato come “nel mistero di Dio, quello che nei pensieri degli uomini è espressione di malvagità e cattiveria può trasformarsi in storia di salvezza. Giuseppe, disprezzato dai suoi fratelli che volevano ucciderlo, diventa poi viceré d’Egitto e strumento per una nuova possibilità di vita per il popolo d’Israele”. Ritornando sull’immagine della tunica “che simboleggia la dignità dell’uomo attraverso la quale egli si mette in rapporto con gli altri con relazioni di bellezza, fiducia, trasparenza”, il vescovo di Lamezia ha richiamato il compito della comunità cristiana che “non è quello di cucire o ricucire uno strappo, ma di rivestire l’uomo della sua dignità originaria. Mettendo insieme la trama delle relazioni umane attraverso la fiducia, anche attraverso il nostro limite , il Signore può insinuarsi ancora una volta nella storia dell’umanità per ridare speranza, con la forza dell’amore che rigenera tutti e tutto. La veste nuova, che siamo chiamati a dare all’umanità, è quella che ha come trama l’amore e come ordito la fiducia. Fiducia e amore, insieme, aprono alla speranza”. “Il Signore è il primo a ritessere fiducia con noi uomini – ha concluso Parisi – Vi invito ad essere, dentro la storia,  coloro che portano questo “tessuto” che riveste l’umanità di una dignità fatta di fiducia nella paternità di Dio e nell’amore del Padre che ci attraversa e che, attraverso di noi, possiamo far giungere ad ogni uomo”. Salvatore D’Elia     The post “Rivestiamo l’umanità con la trama dell’amore e l’ordito della fiducia” first appeared on Lamezia Nuova.

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Cattedrale SS. Pietro e Paolo, Basilica Madonna della Quercia e Santuario Madonna di Dipodi chiese Giubilari

  Il 29 dicembre prossimo, insieme a tutte le Chiese particolari, anche nella Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo in Lamezia Terme, sarà celebrata l’Eucaristia come solenne momento di apertura dell’Anno Giubilare in Diocesi. Questo quanto stabilito con un decreto dal Vescovo, monsignor Serafino Parisi, che, nel sottolineare che “con la Bolla Spes non confundit, del 4 maggio 2024, il Santo Padre Francesco ha indetto il Giubileo Ordinario per l’Anno del Signore 2025” che inizierà il 24 dicembre 2024 con l’apertura della Porta Santa nella papale Basilica di San Pietro in Vaticano e si concluderà il 28 dicembre 2025, ha anche deciso che, insieme alla Cattedrale, “Chiesa Madre di tutte le chiese e dei fedeli della Diocesi di Lamezia Terme”, secondo le indicazioni del Santo Padre, siano da considerarsi “luoghi giubilari” anche i Santuari mariani: la Basilica Santuario della Madonna della Quercia in Conflenti; il Santuario della Madonna di Dipodi in Feroleto Antico “Particolare dono di grazia anche nell’Anno Santo 2025 – scrive nel decreto monsignor Parisi – sarà la possibilità di ottenere l’Indulgenza plenaria, espressione della misericordia di Dio che raggiunge il peccatore perdonato e lo libera dalle conseguenze del suo peccato. Pertanto, durante il Giubileo, ai fedeli che compiranno pie visite nelle suddette Chiese sarà possibile ottenere pienissima Indulgenza, remissione e perdono dei loro peccati, da potersi applicare alle anime del Purgatorio in forma di suffragio, alle consuete condizioni (confessione sacramentale, comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Romano Pontefice) e secondo le specifiche indicazioni della Penitenzieria Apostolica che consente di conseguire l’Indulgenza Giubilare a quanti “individualmente, o in gruppo, visiteranno devotamente qualsiasi luogo giubilare e lì, per un congruo periodo di tempo, si intratterranno nell’adorazione eucaristica e nella meditazione, concludendo con il Padre Nostro, la Professione di Fede in qualsiasi forma legittima e invocazioni a Maria, Madre di Dio”. Il Vescovo, infine, invita “tutti a far sì che, in modo particolare nella Chiesa Cattedrale ove riposano le sue spoglie, i momenti giubilari possano diventare occasione propizia per approfondire la conoscenza della figura del Servo di Dio Vittorio Moietta e specialmente del messaggio di fede, speranza e carità che la sua testimonianza ci ha lasciato”.   Saveria Maria Gigliotti   Decreto Chiese Giubilari The post Cattedrale SS. Pietro e Paolo, Basilica Madonna della Quercia e Santuario Madonna di Dipodi chiese Giubilari first appeared on Lamezia Nuova.

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Scagliusi: “rimettere al centro del dibattito pubblico l’amore politico”

E se la crisi della politica fosse collegata alla crisi della famiglia e, prima ancora, alla crisi dell’uomo? Sono capace di cogliere i bisogni e le esigenze degli altri o mi faccio solo portatore dei miei interessi e di quelli del mio gruppo di riferimento? E ancora: è sufficiente parlare male dei politici o dire che i politici sono tutti uguali o devo interrogarmi su cosa faccio io? Sono alcune delle domande/provocazioni con cui si è conclusa la conversazione dell’avvocato Eugenio Scagliusi, protagonista del secondo appuntamento del forum di Dottrina Sociale della Chiesa sulla polis promosso dalla diocesi lametina. “Se la democrazia è malata”, come ha detto Papa Francesco in occasione della Settimane Sociali di Trieste, la cura per Scagliusi “è la partecipazione perché il cuore della politica è rendere partecipi gli altri, prendersi cura di ciò che è comune senza avere paura delle difficoltà insite nel bene comune. Occorre rimettere al centro del dibattito pubblico quello che Papa Francesco chiama l’amore politico e ai cattolici compete contribuire al risanamento del cuore “malato” della politica”.  Se certamente occorre respingere il populismo del “sono tutti uguali”, per il legale “una delle cose più deprimenti delle campagne elettorali è il fatto che si trasformano da momenti programmatici e propositivi in operazioni di mera critica all’operato altrui e di denigrazione dell’avversario. Si va avanti per slogan che sono più popolari, la politica è spesso ridotta alla denigrazione di tutti verso tutti”. Uno dei punti fermi della riflessione di Scagliusi, l’esigenza di superare la separazione tra politica e morale perché “scindere la politica dalla morale significa scindere la politica dalla vita. Vivere politicamente deve trasformarsi in vivere eticamente attraverso gli strumenti del dialogo e dell’azione. Non possiamo immaginare di recuperare la politica se prima non recuperiamo noi stessi, la centralità della dignità dell’uomo, la tensione quotidiana a capire quali sono le esigenze degli altri. Fare politica coincide con la vita, con la presenza  nel mondo, nelle istituzioni, con tutte le difficoltà che ciò comporta.”. “La cittadinanza nei Cieli” dei credenti, secondo Scagliusi, non significa “ripiegarsi su se stessi e alienarsi dalla vita sociale, ma tutto il contrario: significa essere cittadini, qui e oggi, con lo sguardo rivolto al Cielo. Siamo nella storia e in questa storia dobbiamo imparare a stare, con coerenza, competenza, con quell’umiltà che ci fa cogliere i bisogni e le esigenze altrui”. “Iniziamo a fidarci dell’esperienza, della competenza e della professionalità altrimenti la politica rischia soltanto di presentare miraggi verso cui correre nel tentativo quasi disperato di salvezza”, ha concluso il relatore indicando come “cura” della politica malata “la legge del logos-amore senza la quale non faremo grandi passi avanti. Forse potremo risolvere qualche problema, ma non riusciremo veramente ad assumerci la responsabilità della realtà incidendo nella storia e nel diritto. Abbiamo bisogno di testimoni che sappiano coniugare etica e politica, rivendicando il primato dell’uomo interiore, il nostro esserci e il dover operare per il comune”. Ad aprire la conversazione, il vescovo mons. Serafino Parisi che ha ricordato come “l’anima di questi incontri sia il riferimento alla Dottrina Sociale della che non è un concetto astratto, ma si incarna nelle relazioni che si vivono all’interno della polis”. Vivace il dibattito avviato da Scagliusi al termine della relazione, rispondendo alle domande e alle sollecitazioni di diversi cittadini, esponenti delle associazioni e di forze politiche del comprensorio. Salvatore D’Elia The post Scagliusi: “rimettere al centro del dibattito pubblico l’amore politico” first appeared on Lamezia Nuova.

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Chisonga e Gigliotti saranno ordinati Diaconi nella chiesa di San Giovanni Calabria

Domani sera alle 18.00 nella chiesa di San Giovanni Calabria il Vescovo, Mons. Serafino Parisi, ordinerà due nuovi diaconi, i primi del suo episcopato. Si tratta del diacono permanente Ugo Gigliotti della parrocchia Santa Maria Maggiore in Feroleto Antico e del diacono Fr. Venâncio Chisonga appartenente alla Congregazione dei Poveri Servi della Divina Provvidenza che, fondata da san Giovanni Calabria e riconosciuta ufficialmente nel 1932, è composta oggi da circa 300 Fratelli consacrati e Sacerdoti. A questa Congregazione, a Lamezia, è stata affidata proprio la parrocchia di San Giovanni Calabria dove avverrà la celebrazione con il rito di ordinazione. Il servizio dei diaconi nella Chiesa è documentato fin dai tempi apostolici. Una consolidata tradizione, attestata già da sant’Ireneo e confluita nella liturgia di ordinazione, ha visto l’inizio del diaconato nell’evento dell’istituzione dei “sette”, di cui parlano gli Atti degli Apostoli. Nel grado iniziale della sacra gerarchia stanno quindi i diaconi, il cui ministero è stato sempre tenuto in grande onore nella Chiesa. San Paolo li saluta assieme ai vescovi nell’esordio della Lettera ai Filippesi e nella Prima Lettera a Timoteo recensisce le qualità e le virtù di cui devono essere ornati per compiere degnamente il loro ministero. Il diaconato permanente, poi, costituisce un importante arricchimento per la missione della Chiesa. Poiché i munera che competono ai diaconi sono necessari alla vita della Chiesa, è conveniente e utile che, soprattutto nei territori di missione, gli uomini che nella Chiesa sono chiamati ad un ministero veramente diaconale, sia nella vita liturgica e pastorale, sia nelle opere sociali e caritative “siano fortificati per mezzo dell’imposizione delle mani, trasmessa dal tempo degli Apostoli, e siano più strettamente uniti all’altare, per poter esplicare più fruttuosamente il loro ministero con l’aiuto della grazia sacramentale del diaconato”. “La via maestra da percorrere – ha detto papa Francesco nel corso di un incontro con i diaconi permanenti – è quella indicata dal Concilio Vaticano II, che ha inteso il diaconato come ‘grado proprio e permanente della gerarchia’”.   Saveria Maria Gigliotti The post Chisonga e Gigliotti saranno ordinati Diaconi nella chiesa di San Giovanni Calabria first appeared on Lamezia Nuova.

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Secondo appuntamento del forum di Dottrina Sociale della Chiesa sulla polis con Eugenio Scagliusi

  Il secondo appuntamento del forum di Dottrina Sociale della Chiesa sulla polis, promosso dalla diocesi di Lamezia Terme, è in programma venerdì 29 novembre, alle 18.30, nell’auditorium del complesso interparrocchiale S. Benedetto. Protagonista del secondo incontro, l’avvocato Eugenio Scagliusi,  direttore responsabile della rivista ‘Vivere In’. Diplomato al Liceo Classico “Domenico Morea” di Conversano e laureato in Giurisprudenza, Eugenio Scagliusi esercita la professione legale a Bari dal 1989, con attività prevalente nelle materie del diritto civile, societario e fallimentare. Cassazionista dal 2001, Giudice Ausiliario in Corte di Appello a Lecce dal 2017, scrittore e sportivo, ha sempre coltivato un interesse culturale parallelo sul tema della partecipazione civica della città, sostenendo la concezione di una politica attiva da esercitarsi quotidianamente in ogni contesto ed in ogni ambito, anche a prescindere dall’assunzione di cariche politiche rappresentative, che pure ha ricoperto. Profondamente persuaso che per superare il più comune sentimento di disaffezione alla politica occorra investire nella “formazione”, rivendica la stretta connessione tra il mondo della politica e quello del diritto, convinto che la vera e più grande sfida della politica sia accostare la norma alla vita, creare un vero ordine giuridico dall’esperienza comune, valorizzandola. Autore di diversi studi, articoli e saggi sui temi della bioetica e della politica quale impegno quotidiano nella pòlis. S.D.   The post Secondo appuntamento del forum di Dottrina Sociale della Chiesa sulla polis con Eugenio Scagliusi first appeared on Lamezia Nuova.

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Comunicazione nomine dalla Cancelleria Vescovile

La Cancelleria Vescovile comunica che Sua Eccellenza Mons. Serafino Parisi ha provveduto alle seguenti nomine:   In data 18 settembre 2024 il Rev.do Sac. Michal Ignacy Siler, Amministratore parrocchiale della Parrocchia “San Tommaso D’Aquino” in San Mango D’Aquino; il Rev.do Sac. Pasquale Di Cello, Assistente Ecclesiastico “Zona Reventino” – AGESCI; il Rev.do Sac. Giuseppe Gigliotti, Assistente Diocesano Settore Giovani AC;   In data 9 ottobre 2024 il Rev.do Sac. Marco Mastroianni, Postulatore nella Fase Romana della Causa di beatificazione e canonizzazione del Servo di Dio Vittorio Moietta, vescovo;   In data 14 ottobre 2024 il Rev.do Sac. Antonio Agostino Astorino, Amministratore nella Fase Romana della Causa di beatificazione e canonizzazione del Servo di Dio Vittorio Moietta, vescovo;   In data 12 ottobre 2024 il Rev.do Sac. Alessandro Baglio, Vicario parrocchiale presso la Parrocchia “Santa Maria Maggiore” in Lamezia Terme;   In data 28 ottobre 2024 il Rev.do Sac. Sergio Gigliotti, Legale Rappresentante della Parrocchia “Sacro Cuore di Gesù” in Martirano Lombardo; il Rev.do Sac. Antonio Peppino Stranges, Legale Rappresentante della Parrocchia “San Tommaso D’Aquino” in San Mango D’Aquino;   In data 9 novembre 2024 il Rev.do Sac. Pasquale De Fazio, Amministratore parrocchiale della Parrocchia “San Teodoro” in Lamezia Terme, a decorrere dal 1⁰ dicembre 2024;   In data 12 novembre 2024 il Rev.do Sac. Christian Mion, Vicario parrocchiale della Parrocchia “San Domenico” in Lamezia Terme, a partire dal 15 dicembre 2024; il Rev. P. Alessandro Salvaggio, omvd, Amministratore parrocchiale della Parrocchia “San Bernardo e Beata Vergine del Carmine” in Decollatura, a partire dal 15 dicembre 2024.   Si comunica inoltre che: In data 31 ottobre 2024 Mons. Vescovo ha accolto ufficialmente la richiesta dell’Associazione pubblica di fedeli in itinere “Missionari della Via” e “Missionarie della Via”, di trasferirsi definitivamente nella Diocesi di Cassano all’Jonio. Alla loro effettiva partenza, la Rettoria “Santa Chiara” in Lamezia Terme, verrà provvista di un nuovo Rettore. In data 4 novembre 2024 Mons. Vescovo ha concesso l’escardinazione al Rev.do Sac. Faustino Lucifora (Decr. Prot. N. C/74/24); In data 4 novembre 2024 Mons. Vescovo ha concesso l’escardinazione al Rev.do Sac. Umile (al sec. Davide) Caudana (Decr. Prot. N. C/75/24); A partire dal 1⁰ dicembre 2024 il Rev.do Sac. Antonio Fiozzo eserciterà il suo ministero come sacerdote collaboratore con incarico esclusivo dell’Ordinariato Militare in Italia, a servizio del Secondo Reggimento AVES Sirio di Lamezia Terme con estensione di incarico per il Comando Militare Esercito Calabria, continuando a svolgere il servizio di Presidente dell’IDSC.   Nel comunicare le nuove nomine Sua Eccellenza Mons. Serafino Parisi ringrazia quanti hanno finora prestato il loro competente servizio, mentre augura ai nuovi incaricati un ministero fecondo per il bene della Comunità diocesana.     Don Marco Mastroianni     Cancelliere Vescovile The post Comunicazione nomine dalla Cancelleria Vescovile first appeared on Lamezia Nuova.

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“La nostra visione di una Chiesa attrattiva e profetica”

La Parola di Dio annunciata come “principio, fondamento e fine di ogni nostra iniziativa”, l’invito ad essere cristiani che portino il segno distintivo della gioia e della speranza, la visione di una Chiesa “profetica e attrattiva” che “sappia promuovere, nel nostro tempo, una partecipazione missionaria e corresponsabile all’interno di tutte le realtà della nostra società contemporanea”. Questi alcuni dei messaggi chiave che il vescovo di Lamezia Terme mons. Serafino Parisi ha voluto consegnare alla chiesa lametina in occasione dell’assemblea diocesana, svoltasi oggi nell’auditorium della Cittadella della carità, con la partecipazione di parrocchie, associazioni e movimenti da tutta la diocesi. Partendo dalla lettura del brano evangelico di Luca 4, 16-21, il vescovo di Lamezia ha sottolineato come Gesù “riprendendo la profezia di Isaia e affermando che quella profezia si è compiuta in Lui,  ci invita alla speranza perché il Signore mantiene le sue promesse ed è capace di indirizzare l’umanità sul sentiero della gioia e della speranza”.  Gioia cristiana che, per Parisi, “non è il sorriso di circostanza, ma la gioia che viene dallo Spirito e che ci fa cogliere la speranza laddove il mondo pensa non possa esserci alcuna speranza. Noi crediamo nel Crocifisso Risorto, non dobbiamo mai dimenticare questa caratteristica della letizia che ci fa andare nel mondo con la gioia del Vangelo, capace di sciogliere da tutte le catene di tutte le forme di schiavitù”. Richiamando le iniziative promosse dalla diocesi negli ultimi due anni, il presule ha auspicato che “l’essere convocati dalla Parola di Dio diventi sempre più lo stile di ogni convocazione nelle nostre parrocchie, movimenti e associazioni. Fare scaturire ogni nostra iniziativa dalla Parola annunciata, che non è un manierismo, ma un’esigenza che nasce dalle labbra stesse di Gesù ed entra nel nostro cuore”. “Qual è la nostra visione di Chiesa ? – ha proseguito Parisi  – Una chiesa che, come ho detto  sin dal mio arrivo a Lamezia, sappia essere attrattiva e profetica. Una Chiesa che si interroghi su come rispondere oggi alle istanze sociali, culturali e spirituali dei fedeli. La nostra è una visione di Chiesa che certamente può continuare a crescere e rinnovarsi, capace di essere in dialogo con il mondo e che, dialogando con il mondo, possa far sentire la Parola del Vangelo, possa dire che per tutti c’è una Parola di gioia e di speranza.  La Chiesa, in quanto ecclesìa, è per sua natura sinodale: se non è sinodale, non è Chiesa. Siamo un popolo di convocati, di chiamati. Non come singoli, ma come popolo. Quante volte abbiamo ammirato quell’immagine che troviamo negli Atti degli Apostoli: “erano un cuor solo e un’anima sola”. Questo è il passo che dobbiamo compiere tutti, questo dinamismo ecclesiale deve diventare il nostro stile. Uno stile che sappia vincere le resistenze dei singoli, affrontare le sfide del nostro tempo, che sappia aprirsi alla dimensione comunitaria. Tutte le iniziative della nostra chiesa diocesana sono orientate a costruire questa visione di una Chiesa che sappia dialogare con il mondo, senza chiudere o arroccarsi.  Una Chiesa che sappia leggere le vere attese dell’umanità di oggi e, dentro queste attese, far sentire la parola della profezia”. “C’è sempre la possibilità – ha concluso Parisi – di vedere sui monti la bellezza dei piedi del messaggero che porta lieti annunci. Oggi, se guardiamo la realtà, facciamo l’esperienza di quelli che dicono: l’albero è secco, non c’è più speranza. Ma, come Geremia, possiamo vedere un germoglio e, dal germoglio, rinasce sempre la speranza e la vita. Auguro a tutti voi di vedere questo germoglio, di vedere trasformata la disperazione in vita che non finisce”. Di “primato dell’ascolto” ha parlato don Leonardo Diaco, vicario episcopale per la pastorale,  sottolineando come l’ascolto sia “alla base del discernimento che ha portato alle iniziative promosse dalla nostra chiesa diocesana. Nei due giorni di Acquavona, ci siamo messi in ascolto insieme, con spirito ecclesiale, e da quel contesto di preghiera  e di ascolto sono nate le iniziative che stiamo portando avanti. Papa Francesco ci invita ad andare all’essenziale, a ciò che è urgente oggi per un’umanità che ha bisogno di essere liberata”. Sulle attività Caritas, si è soffermato don Giuseppe Montano, vicario episcopale per il servizio della carità e per gli affari economici, evidenziando il compito proprio della Caritas che “non si esaurisce nelle opere caritative, ma va a stimolare e promuovere la formazione degli operatori perché le opere abbiano il loro radicamento in Cristo”.  Si è soffermato sui dettagli dell’attività della Caritas diocesana, il direttore don Fabio Stanizzo che ha presentato gli appuntamenti formativi in programma nelle diverse vicarie auspicando “alle porte del Giubileo, che nascano più centri di ascolto vicariali, attraverso la collaborazione tra di loro di più parrocchie”.  Stanizzo, quindi, ha sottolineato la “funzione pedagogica della Caritas, che non si esaurisce nella consegna del pacco che è solo il primo momento di una costruzione di una relazione, di una presa in carico della persona a trecentosessanta gradi”. Ha illustrato le iniziative in programma per il servizio diocesano di pastorale giovanile suor Dorotea Scopelliti mentre Giovanna e Antonio De Pace, direttori dell’ufficio diocesano di pastorale familiare, hanno parlato dell’attività di ascolto avviata annunciando l’intenzione, con il coinvolgimento di volontari, di aprire più punti di ascolto del consultorio diocesano nelle diverse vicarie. Salvatore D’Elia The post “La nostra visione di una Chiesa attrattiva e profetica” first appeared on Lamezia Nuova.

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